Avevo ancora un mutuo da pagare, per cui decisi di continuare l'attività infermieristica come ditta individuale lavorando solo su chiamata dell'utente.
Per i primi 5 anni di p.iva , non mi sono quasi accorta del peso delle tasse in quanto potevo rientrare nel regime fiscale forfettario ( credo di ricordare perchè il reddito lordo annuo da pensione, non superava di poco i 30 mila euro lordi).
Purtroppo appena superato anche di un centesimo, i 30 mila, per legge fiscale, si passa allo scaglione successivo dove l'aliquota passa dal 15% al 38%!!! e l'obbligo del registratore di cassa + POSS + costi della fatturazione elettronica ecc ecc
Una mazzata di tasse triplicata.
Bè, magari si decide di aumentare il costo della prestazione infermieristica. Ciò provato e ho perso molti clienti-pazienti, perchè quando si lavora da soli, senza l'appoggio di una struttura sanitaria alle spalle ( vedi Ospedale, vedi poliambulatorio di MMG...) SI PERDE LA PRESTAZIONE.

La mia domanda è questa:
ho già versato a novembre l'acconto di tasse che il caro governo vuole in anticipo in previsione degli incassi del 2023 , calcolati sui guadagni 2022, se chiudo la p.iva , mi vengono restituiti ?
NELLA NUOVA RIFORMA fiscale nel 2023 c'è qualche speranza di retrocedere dal regime fiscale a scaglioni a quello forfettario'?