mio figlio lavora a Londra come cuoco, da tre anni. E' partito deciso di lasciare l'Italia perchè schifato dello sfruttamento dei giovani. Con l'ultima stagione estiva, gli avevano promesso tre mesi pieni per garantire il contributo di disoccupazione. Invece, a fine Agosto, venne lasciato a casa perchè l'albergo non aveva prenotazioni, per cui perse anche la disoccupazione.
Imbufalito, partì dopo una settimana per Londra, con il solo zaino in spalla, la carta di credito e il curriculum scritto in inglese. Si adattò in un ostello per un mese e andò alla ricerca di un posto da cuoco, presentandosi di persona. Trovò subito il lavoro presso un noto ristorante inglese (lo scelsero perchè cuoco italiano). Fu messo alla prova, sotto l'occhio vigile dello chef (inglese). Ancora è là a spadellare
E' felice?
non sono sicura. Perchè?
1 si lamenta che Londra è cara
2 riesci a mettere via un pò di soldi se vivi da solo risparmiando su tutto...
3 non esiste girare con la macchina come facciamo qui in Italia
4 il lavoro per la maggior parte della gente è concentrato nel centro di Londra e la camera, in un appartamento in comune, in periferia.
5 per cui spesso devi prendere due metropolitane per andare al lavoro
6 per cui la tua vita la passi al lavoro e per gli spostamenti
7 devi fare presto ad integrarti sia con la lingua inglese e con i loro usi e costumi. Purtroppo serpeggia uno strano razzismo nei nostri confronti.

Però, nonostante tutto, Londra è una città molto stimolante. La fidanzata di mio figlio, di origine toscana, ha vissuto i suoi primi diciott'anni di vita a Firenze e i successivi dodici in UK. Si è integrata benissimo, tant'è vero che si "sente" più inglese che italiana. Non lascerebbe Londra per nessuna ragione al mondo, anche se non riesce a risparmiare nemmeno una sterlina.
Io credo, che ci vuole tempo per adattarsi a tutti i luoghi sia in Italia che all'estero.