Ovvio.susanna ha scritto:Fra gli scopi di un ordine professionale, oltre all'autogoverno della professione, l'istituzione di in CD, il controllo dei propri iscritti per la garanzia del loro operato, vi è pure "l'espressione di pareri su materie che riguardano la categoria, nei confronti di Enti e Istituzioni Pubbliche"; ovviamente, se il parere è appena accennato, timido, remissivo, avrà la forza del nulla, come è avvenuto fini ad ora.
La stesura del CD, poi, è cosa fondamentale per una professione: se viene stilato come è stato fatto, significa che il collegio non ha capito proprio di cosa sta parlando: non mi cambia lo stipendio, ma mi cambia la professione (in peggio), il che è davvero cosa importante e grave.
Altra cosa che sfugge, è che non tutti gli infermieri hanno un contratto della sanità (non lo sapevi?): esistono quelli privati, quelli uneba, quelli degli enti locali, le cooperative.
E la disomogeneità che esiste fra questi, la conosce, o dovrebbe, solo il collegio, a cui tutti gli infermieri sono iscritti.
Il collegio è il catalizzatore delle forze professionali e la loro rappresentatività può essere visibile solo grazie ad un organo comune a tutti loro: non il contratto, non il sindacato, non un rude bossiano.....
La Federazione IPASVi conosce perfettamente la situazione professionale degli Infermieri, pertanto E' COLPEVOLE.
Se è vero questo:
allora siamo FINITI NELLE BARBE.Non mi risulta che IPASVI abbia voce in capitolo in merito al nostro CCNL.
L'ambito di responsabilità del professionista è definito in primis dal ministero della salute: è lui a definire il profilo dei professionisti sanitari.
L'Ipasvi può solo abbassare la testa e dire: Heil Hitler.
L'Ipasvi può ammonire solo i suoi iscritti, e nessun altro.
In sede di contrattazione la Fed. nulla può, chiaramente.
In sede di regolamentazione della professione invece sì.
Non può emanare Leggi, lapalissiano direi, ma può intervenire sul contenuto.
Ricordatevi sempre la favoletta dei Fisioterapisti.
Une LEGGE voleva che i laureati in Scienze Motorie potessero svolgere attività fisioterapiche.
I Fisioterapisti che NON HANNO NEMMENO UN COLLEGIO O UN ORDINE, bensì una semplice Associazione, si sono mossi compatti e la LEGGE NON E' PASSATA.
Allora i casi sono due:
- o abbiamo una Federazione composta da incapaci.
- o se ne fregano e gli va bene così per il proprio tornaconto.
Un Collegio o un Ordine, oltre che esercitare un controllo sull'operato dei suoi iscritti (a tutela dell'utenza), deve assicurare all'iscritto che la sua professionalità non venga sminuita ed umiliata da nessuno.
Di noi, invece, se ne fregano tutti, salvo ricordarsi di rinviare a giudizio una collega per non aver effettuato una diagnosi medica e non aver deciso di isituire una terapia adeguata (due cose che non può fare).
Avete capito a che livello siamo messi????
