Ma dai Susanna, a questa richiesta da me si dice: "l'è com ciamàr n'oca a bèvar" (è come chiamare un'oca a bere), chiedere a me di parlare di tirocinio!
(Ero tranquilla stasera poi mi innervosisco).
Avevo già dato il mio parere su un altro thread,lo riporto qui perchè non ho voglia di riscriverlo:
uhmmm...abolirlo....mi sembra forse esagerato,ma per il semplice fatto che capisci cosa è il lavoro solo facendolo...e si rischia di studiare 3 anni per poi capire che non fa x te. Però....non saprei nemmeno da che parte incominciare per cambiare!
Forse lo sbaglio è demandare (almeno da me capita così) la completa gestione del tirocinante al reparto di destinazione. La tutor didattica (non di tirocinio) viene giusto 2 volte durante di esso x ritirare l'inutile pianificazione infermieristica e non ne vuole sapere di eventuali problemi,e se li hai sicuro che ti da torto e ti abbassa il voto. Si parte dal presupposto che lo studente debba completamente adattarsi alla realtà di reparto e chinarsi ad ogni richiesta che venga perpetrata....foss'anche un reparto di terzo anno in cui ti fan fare solo garzine, loro dicono che non si può far nulla. Sanno benissimo che in certi reparti (pediatria e TIN,es) gli studenti non possono nemmeno fare una intramuscolo,eppure continuano a mandarli e a sottostare a questo stato di cose. Sono i primi a pensare che lo studente debba fare anche l'oss. Questi tutor didattici,lo specifico perchè ogni università potrebbe essere diversamente organizzata,sono anche i nostri insegnanti di infermieristica.
Forse l'unico modo per salvare la situazione sarebbe che questi tutor didattici avessero un reale potere all'interno dei reparti per impostare un percorso che lo studente deve OBBLIGATORIAMENTE percorrere all'interno del tirocinio, con riunioni nei reparti ove gli studenti vengono mandati, preparatorie e di informazione sul percorso che questi devono fare. Secondo me questo,unito a meno menefreghismo e ad un più stretto controllo da parte dell'università, eviterebbe quelle situazioni in cui lo studente è tanto un inutile peso quanto un utile facchino in carenza di personale di supporto...
Ma questo presuppone: uno infermiere-insegnanti universitarie con una mentalità non archeologica, due un sistema universitario serio e una certa coscienza civica, materiale poco abbondante in Italia, e quindi la partita è persa in partenza....
Questa era stata la mia risposta in merito! Poi si potrebbe approfondire....
In quanto alla questione dei voti molto diversi da reparto a reparto,purtroppo, devo dire che non dipende dall'attività di lecchinaggio sempre!!!! Nonostante il mio atteggiamento di marcata opposizione a queste pratiche non sono mai andata sotto il 25 nei tirocini, quindi evidentemente un minimo di competenze vengono riconosciute. Triste è invece un episodio capitato ad un ragazzo in tirocinio con la mia migliore amica, episodio a cui non avrei creduto se lei non fosse persona intelligente e assolutamente affidabile. Brevemente:questo ragazzo, con buoni voti sia di tirocinio che negli esami, è stato affiancato fino a 2 settimane prima della fine del tirocinio con una infermiera (affiancamento stretto). Questa aveva già pronosticato un ottimo voto, essendo imminente la valutazione. Avendo avuto poi problemi improvvisi di salute, questa infermiera è stata improvvisamente a casa e il ragazzo è stato affiancato per le restanti 2 settimane,in affiancamento sempre stretto, ad un'altra infermiera. Bocciato, ha perso l'anno.
Ditemi,vi prego cosa non va in questa professione, perchè questo non è un episodio isolato. Non è possibile che la sorte di uno studente sia svincolata a tal punto da ogni forma di oggettività e razionalità

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